Aprono le segrete stanze dei palazzi istituzionali. Una grande festa di colori musica e fuochi d'artificio in piazza De Ferrari
In occasione delle celebrazioni per la Festa della Repubblica Italiana torna a Genova "Palazzi Svelati": l'evento che apre ai cittadini le porte dei palazzi istituzionali normalmente chiusi al pubblico.
Dalle 9 di mattina, potranno essere visitati i palazzi e alle 22 si svolgerà un programma di fuochi, proiezioni e musica in piazza De Ferrari.
Dei Palazzi aderenti all’iniziativa, alcuni sono ad accesso diretto, per altri è necessaria la prenotazione.
Largo Eros Lanfranco, 1.
La costruzione del palazzo è stata avviata nel 1541 per volere di Antonio Doria, cugino di Andrea Doria. Nel 1624 il palazzo diventa proprietà della famiglia Spinola, da cui il nome attribuitogli a tutt’oggi. La proprietà della famiglia Spinola dura fino al 1876, anno in cui l’immobile viene acquisito dal Comune di Genova. Nel 1879 la Provincia di Genova diventa proprietaria del palazzo. L’edificio è inserito tra i palazzi dei Rolli dal 2006 riconosciuti dall'UNESCO Patrimonio dell'umanità.
Piazza De Ferrari, 1
Nella piazza principale di Genova, situato nel cuore della città, si erge il Palazzo della Regione Liguria, un edificio storico del capoluogo ligure un tempo noto come Palazzo della Navigazione generale italiana e oggi sede degli Uffici della Giunta regionale della Liguria.
In occasione della Festa della Repubblica, la Regione Liguria apre la propria sede di Piazza De Ferrari ed espone al pubblico negli spazi di rappresentanza dell’Ufficio del Presidente della Regione il ritrovato dipinto del pittore Pietro Paolo Rubens “La carità di Rodolfo I d’Asburgo” (1616 circa, olio su tela).
Visite guidate
Scarica la scheda a cura di Anna Orlando.
Via Garibaldi, 9
Il palazzo fu eretto a partire dal 1565 da Domenico e Giovanni Ponsello per Niccolò Grimaldi (1524-1593), detto "il Monarca" per il novero di titoli nobiliari di cui poteva vantarsi, e ai quali sommava gli innumerevoli crediti che aveva nei confronti di Filippo II, di cui era il principale banchiere.
È l’edificio più maestoso della via, unico edificato su ben tre lotti di terreno, con due ampi giardini a incorniciare il corpo centrale.
Rappresenta il culmine del fasto residenziale dell’aristocrazia genovese.
Via della Mercanzia, 2
Tra i più importanti e conosciuti di Genova, Palazzo San Giorgio, o Palazzo delle Compere di San Giorgio, è un edificio storico costruito su disegno di frate Oliverio, architetto e monaco cistercense, intorno alla metà del XIII secolo come sede del Comune; divenne poi sede delle dogane e nel XV secolo passò al Banco di San Giorgio, da cui prese il nome. Attualmente ospita la sede dell'Autorità portuale di Genova.
Compreso nel quartiere del Molo, inizialmente si chiamò palazzo del mare, perché direttamente affacciato sulle banchine portuali, con il mare che ne lambiva le fondamenta. Si compone di due parti ben distinte: una parte più antica, tipico esempio di architettura civile medioevale, con il prospetto rivolto verso il porticato di Sottoripa, e una rinascimentale, rivolta verso il mare, nel cui prospetto, affacciato su via della Mercanzia, la breve via che collega piazza Caricamento e piazza Cavour, nei pressi del porto antico, si apre il portale di ingresso principale.
Via Garibaldi, 4
Dal 1922 il palazzo è proprietà e sede della Camera di Commercio di Genova.
Fu costruito tra il 1558 e il 1561 su commissione di Tobia Pallavicino. Dall’atrio, che presenta uno spazio decorato ad affresco e in stucco, uno scalone, sulla destra, conduce al piano nobile.
La Loggia presenta una ricca decorazione con affreschi rappresentanti le vicende di Apollo. Sul salone e sul ballatoio che si affaccia sul cortile coperto, si aprono le altre sale settecentesche decorate da Lorenzo De Ferrari: la piccola cappella e la Galleria dorata.
Via XX settembre, 44
Il palazzo è un importante esempio di architettura Liberty affacciato su Piazza De Ferrari.
All’interno il Salone delle Grida con al centro, otto colonne in marmo che sostengono la copertura a cupola tagliata da un grande lucernaio con l’immagine, dipinta, di San Giorgio. Le colonne supportano giganteschi capitelli decorati in stucco dorato.
Lungo il perimetro della Sala sono presenti 39 scagni scanditi da 18 candelabri in bronzo, eseguiti dalla Fonderia del Pignone su disegno di Adolfo Coppedé.
Via Dante, 3
Palazzo De Gaetani fu inaugurato nel 1916. La sua facciata è interamente rivestita di marmo bianco di Carrara.
Il Salone del Pubblico è decorato da marmi, stucchi, pannelli in vetro colorato, e da tredici grandi tele che rappresentano momenti emblematici della storia di Genova.
I locali del secondo piano ospitano quadri, bronzi, ceramiche e sculture di epoche diverse, nonché un grande arazzo Gobelin della fine del Seicento. Il caveau ospita 4.453 cassette di sicurezza.
L’edificio che ospita il Museo fu costruito su progetto dell’architetto civico Carlo Barabino a partire dal 1826 sull’area un tempo occupata dal convento adiacente alla trecentesca chiesa di San Domenico.
La ricca quadreria offre un significativo percorso tra i più celebri artisti attivi a Genova, dai preziosi fondi oro alle tele di Cambiaso e Strozzi, fino a Domenico Piola e alla sua bottega.
Non mancano testimonianze della produzione artistica tra Ottocento e Novecento, da Luxoro a Rayper fino a Merello e Nomellini.
Via Balbi, 5
Il Palazzo dell’Università è stato sin dal XVII secolo il luogo scelto per l’alta formazione: dal Collegio dei Gesuiti, alla sede pubblica e laica dell’Università, con la Repubblica Ligure prima, con i Savoia in seguito, fino all’Italia repubblicana. Fu Bartolomeo Bianco, a partire dal 1634, a progettarne l’edificio che si presenta come una successione di volumi che si inseguono in profondità. Varcato il portale monumentale, l’atrio appare come un gioco prospettico che trascina lo sguardo verso l’alto.
Largo della Zecca, 2
Il Palazzo “Giacomo Lomellini - Patrone” rientra nel novero di quei Palazzi di Genova (“PALAZZI DEL SISTEMA DEI ROLLI”) che il 13 luglio del 2006 sono stati dichiarati “PATRIMONIO DELL’UMANITA’ DELL’UNESCO”.
Il Palazzo “Lomellini” venne fatto riedificare dal Doge Giacomo Lomellini accorpando due unità edilizie già esistenti, una delle quali, nel 1588, era stata inserita tra le dimore dei Rolli. Fu per due secoli la residenza privata dei Lomellini, grandi mercanti.
Nel secolo XIX fu residenza della famiglia Patrone. Nel 1897 divenne proprietà comunale e nel 1928 vi si stabilì la Casa del Fascio. Nel 1978 è stato completamente ridipinto l'intonaco esterno. Al suo interno è visibile un ciclo di affreschi di Domenico Fiasella che illustra le “Storie di Ester”.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Palazzo subì alcuni danni . Dal 1945 Palazzo “Lomellini-Patrone” è sede del Comando Militare dell'Esercito Italiano in Liguria.
P.zza Banchi, 3
Gli scavi archeologici in corso nella Loggia dei Mercanti, costruita a partire dal 1595, hanno consentito la messa in luce di due isolati della città medievale, fondati alla metà del XII sec. con successive modifiche che si susseguirono fino a poco prima la loro della demolizione, separati da vicoli e fiancheggiati dalla strada corrispondente a via degli Orefici.
L’eccezionalità del rinvenimento consiste nello straordinario stato di conservazione degli ambienti, sigillati al momento dell’abbandono: una bottega e un fondaco, con elevati di oltre 3 m di altezza.
Al loro interno, pozzi, cisterne ed apprestamenti per le attività mercantili e commerciali che caratterizzavano questo settore della città.
Via Lomellini, 11
Il Museo del Risorgimento - Istituto Mazzianiano è un polo museale di Genova, istituito nel 1934, interamente dedicato agli eventi del Risorgimento italiano e, in particolare, ad alcune figure di spicco di quello specifico momento della storia italiana, quali Giuseppe Mazzini, Giuseppe Garibaldi e Goffredo Mameli, autore dell’inno nazionale italiano.
Situato in via Lomellini 11, è ospitato nell'antico Palazzo Adorno (XV secolo), in quella che fu la casa natale di Mazzini; è stato restaurato nel 2005 e riaperto al pubblico in coincidenza con il bicentenario della sua nascita.
L’immobile di viale Brigate Partigiane 2 e via Finocchiaro Aprile 1, un fabbricato di 8 piani fuori terra collocato nel quartiere della Foce, è costituito da un unico corpo di fabbrica a pianta quadrata che si articola intorno ad un cortile centrale a cielo libero.
Tipico esempio di architettura che si rifà al periodo fascista, i prospetti rivestiti di lastre di travertino sono caratterizzati da un aspetto monumentale, lo stesso che caratterizza gli edifici delle zone circostanti tra cui quelli di Piazza della Vittoria e del quartiere della Foce.
L’immobile, dotato di due distinti accessi, uno lungo via F. Aprile e l’altro lungo viale Brigate Partigiane, è caratterizzato da una destinazione d’uso ad ufficio pubblico utilizzato da diverse Pubbliche Amministrazioni.

Viale Brigate Partigiane, 2
Via Armando Diaz, 2
Il Palazzo è stato costruito tra il 1935 e il 1937 (progetto arch. Fineschi) e inaugurato alla presenza di Vittorio Emanuele III in occasione di una sua visita a Genova.
La piana su cui sorge è stata oggetto già dal XIX sec. di proposte urbanistiche sinchè negli anni 30 è stato coperto il Bisagno e risistemata Piazza della Vittoria con la costruzione di opere architettoniche monumentali che l’hanno resa così piazza di rappresentanza, tipica espressione dell’urbanistica di regime di quegli anni.
Via Fiume, 2
Il Palazzo degli Uffici Finanziari è la sede di alcuni uffici dell’Agenzia delle Entrate. Fu progettato nel 1931 dall’ing. cav. Carlo Cannella allievo di Carlo Piacentini, nel contesto della nota ristrutturazione della zona della Foce.
Nell’arco degli anni il Palazzo è stato la sede di diverse attività i cui strumenti di lavoro sono diventati oggi una testimonianza del passato in una mostra permanente allestita lungo i corridoi della Sala della Piramide, un tempo il cortile del Palazzo.
In alcune stanze e corridoi del Palazzo sono esposte opere d’arte donate dagli autori all’Amministrazione finanziaria o temporaneamente affidate dalla Sovrintendenza alle Gallerie e Opere d’Arte della Liguria.
Via G. D’Annunzio, 76
L’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), Direzione regionale e sede di Genova, è situato in via Gabriele D’annunzio, al civico 76 e si sviluppa su 12 piani.
L’edificio, in posizione panoramica sull’area del Molo Giano e del Porto antico, sorge sull’ antico quartiere denominato “Madre di Dio” dove era la casa natale del compositore genovese, Niccolò Paganini, quartiere demolito per far spazio al Centro direzionale cd “dei Liguri” e ai Giardini Baltimora.
Passo dell' Osservatorio, 4
Il 26 dicembre 1872 veniva emanato a Napoli il R.D. 1205, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 46 del 15 febbraio 1873, che ricostituiva “l’Ufficio Centrale del servizio scientifico nell’Osservatorio astronomico di San Giorgio in Genova, il quale assumerà il titolo di Ufficio Idrografico della Regia Marina”, e riceverà l’attuale denominazione di Istituto Idrografico nel 1899. Infatti inizialmente sembrava essere stato effettivamente costituito solo l’Ufficio Dipartimentale Scientifico a Genova, presumibilmente perché la città ospitava all’epoca l’Ammiragliato, poi trasferito a La Spezia nel 1870. Tale Ufficio aveva il compito precipuo di costruire, stampare e distribuire carte nautiche e pubblicazioni complementari, mentre la Commissione Idrografica, appositamente istituita sotto il comando del C.V. Antonio Imbert, era preposta al coordinamento dei rilievi lungo le coste italiane, che vennero iniziati lungo il litorale adriatico in collaborazione con l’Autorità cartografica austriaca, per mezzo della corvetta “Monzambano”. La sede dell’Ufficio Dipartimentale di Genova fu collocata nell’Osservatorio Astronomico, edificato tra il 1859 e il 1861 sulle rovine del Forte San Giorgio che i Sabaudi avevano innalzato, dopo l’annessione della Liguria al Piemonte, su di un bastione della cinta fortificata cinquecentesca immediatamente retrostante il porto, a difesa degli arsenali di terra e di mare e degli altri circostanti edifici militari; nel 1848 il Forte era stato semidistrutto a furor di popolo, vagliandosi pertanto, negli anni successivi, diverse ipotesi di riutilizzo, fino alla soluzione definitiva di trasformarlo appunto in Osservatorio, per provvedere alla determinazione, conservazione e distribuzione dell’ora alle navi militari e civili e alla popolazione. Il sito, già dotato di uffici, strumenti e biblioteca – e per di più adiacente al Collegio di Marina istituito dai Sabaudi nel 1816 nell’ex convento di Santa Teresa – era pertanto idoneo ad accogliere uno stabilimento cartografico, per allestire il quale, secondo criteri d’avanguardia, l'allora Luogotenente di Vascello di 1ª classe Giovan Battista Magnaghi venne inviato presso altri Enti idrografici in Europa al fine di studiarne l’organizzazione e la strumentazione, assumendo al suo ritorno il comando dell’Ufficio. Probabilmente a seguito di quell’indagine, negli anni immediatamente successivi il Governo decise, secondo una tradizione consolidata presso le altre Nazioni marinare, di fondare un unico ente idro-cartografico di rilevanza nazionale, con piena autonomia amministrativa e l’esclusiva responsabilità della cartografia delle acque nazionali e delle pubblicazioni nautiche ad essa associate. Alla direzione del neocostituito Ufficio Idrografico della Regia marina fu confermato il comandante G.B. Magnaghi, già decorato al valor militare nonché idrografo esperto e studioso di nautica.
Via Magazzini Generali
L’edificio che ospita la Capitaneria di porto nasce nell’ambito del progetto di valorizzazione del porto storico, terminato nel 1992, ad opera del noto architetto Sen. Renzo Piano. E’ impreziosito da un mosaico che rappresenta l'avventura dell'uomo alla conquista degli spazi marini.
E’ sede del Comando regionale della Guardia Costiera e del Centro Secondario di soccorso marittimo (MRSC) che assicura il coordinamento delle operazioni marittime di ricerca e salvataggio in ambito regionale.
Via Albertazzi, 2
La visita si svolgerà all’aperto in quanto si potrà visitare il cortile della sede in cui saranno schierati alcuni mezzi di soccorso.
L’edificio ospita la sede Centrale del Comando dei Vigili del fuoco di Genova: una struttura massiccia inaugurata nel 1970, con un ampio piazzale per gli addestramenti e un castello di manovra alto 9 piani.
Da questa sede sono partiti i soccorsi per le emergenze nazionali (alluvioni, terremoti, grandi incendi) e per le gravi emergenze genovesi come il naufragio della London Valour, l’esplosione della M/C Hakuyoh Maru, l’incendio della Carmagnani, l’incendio della M/C Haven, il crollo del Museo del Mare, l’abbattimento della Torre Piloti e il crollo di Ponte Morandi.
Piazzale Marassi, 2
L’Istituto, inaugurato nel 1898, architettonicamente richiama il modello del panopticon che attua il controllo simultaneo dei padiglioni dalla rotonda, spazio distributivo centrale da cui si diramano 4 corridoi a forma di croce.
È presente un centro clinico per le gravi patologie. Molte sono le attività ricreative e sportive e lavorazioni esterne.
È presente il Teatro dell’Arca, inaugurato nel 2016 con Dario Fo, primo teatro all’interno di un carcere realizzato con il coinvolgimento dei detenuti.
Via Coni Zugna, 32
L’Istituto, terminato negli anni 90, era in origine previsto per le sole detenute. Nel 1991 sono state realizzate 2 sezioni maschili separate.
Attualmente l’Istituto, con ampi spazi verdi esterni e con una Villa annessa di interesse architettonico, è composto da reparti detentivi femminile e maschile destinato a protetti.
Molte sono le attività ricreative e sportive e lavorazioni esterne. È presente un Teatro e un laboratorio di capi artigianali realizzati dalle detenute con materiali di recupero.
Via Gobetti, 5
La caserma Forte San Giuliano ha origini antiche: fino ai primi del ‘900 la zona che ora ospita il Comando Provinciale Carabinieri di Genova era una creuza delimitata da alti muraglioni di cinta che, nel 1745 venne fortificata con lo scopo d’impedire attacchi e sbarchi nemici.
Nel 1818 ottenne ulteriore fortificazione per completare la linea difensiva lato mare a est della città formata dai forti S. Martino, S. Tecla, Richelieu, Quezzi e Ratti. In seguito ai moti di Genova del 1849 divenne sede di reparti dell’Arma dei Carabinieri e, con l’inaugurazione del 13 maggio 1995, è divenuta definitivamente sede del Comando Provinciale Carabinieri di Genova.
Piazza Cavour, 1
La Caserma San Giorgio, attuale sede del Comando Regionale Liguria della Guardia di Finanza, fu costruita in stile “eclettico neo-gotico” nel 1912 dopo l’abbattimento dell’antica prigione della “Malapaga” adibita per oltre 600 anni, sin dal 1269, alla detenzione dei debitori insolventi.
Oggi l’edificio ospita anche il "Percorso della Storia della GdF”, ove sono raccolti importanti cimeli provenienti dai vari Reparti della Regione, che descrivono la storia del Corpo dalle sue origini ai giorni nostri.