Balzi rossi, l’uomo preistorico

A un passo dalla frontiera, un balzo nel passato di 25.000 anni: sulle tracce dell’uomo di Cro-magnon e dell’avorio di mammut.

Rocce rossastre a picco su un mare limpido, con grandi fenditure abitate decine di migliaia di anni fa dal nostro progenitore paleolitico Cro-magnon, attribuiscono il nome a uno dei luoghi più affascinanti della Riviera di Ponente: i Balzi Rossi.

Uno dei siti archeologici più importanti del Mediterraneo per l’eccezionalità del luogo e per i reperti ritrovati nelle grotte, conservati nel Museo Preistorico: sculture in pietra e molti utensili litici che accompagnavano la vita quotidiana come lame e punte di freccia. Sono state trovate tracce databili all’uomo preistorico di 250 mila anni fino all’uomo del Gravettiano vissuto durante il Paleolitico superiore.

La grotta del Caviglione è unica al mondo: gli esperti vi hanno trovato i resti di una triplice sepoltura paleolitica, databile a circa 25.000 anni fa. I tre uomini delle caverne vennero sepolti con un ricco corredo fatto di avorio di mammut, conchiglie e denti di cervo. Solo nella Repubblica Ceca è stato fatto un simile ritrovamento.

All’interno della grotta c’è la famosa incisione parietale di un cavallo selvatico che è diventata il simbolo dei Balzi Rossi, e di cui è stato fatto un calco visibile nel museo.